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Tag: fausto nardi

Quali tasse devo pagare quando acquisto casa?

Quali sono gli aspetti fiscali della compravendita di un immobile residenziale, nel caso specifico in cui l’acquirente è una persona fisica? Escludiamo, quindi, da questa trattazione, il caso in cui l’acquirente sia una società. 

Intanto possiamo affermare che le imposte sull’acquisto le paga l’acquirente. 

Poi spostiamo un attimo il focus sulla figura del venditore perché è proprio in base alla tipologia di venditore che va fatta la prima distinzione. Il venditore è anch’esso una persona fisica oppure è una società? 

Se entrambe le parti (venditore e acquirente) sono persone fisiche, la compravendita è soggetta ad imposta di registro e la base imponibile (ossia l’importo sul quale viene applicata l’imposta) è rappresentata dalla rendita catastale rivalutata. La rendita catastale è un’informazione contenuta all’interno della visura catastale alla quale dedicheremo un altro video. 

Se invece il venditore è una società, va fatta una seconda distinzione sul tipo di società. Si tratta di una società costruttrice o si tratta di altro tipo di società? Perché se si tratta di società costruttrice, la compravendita è soggetta ad IVA (a meno che l’immobile non sia stato costruito più di 5 anni fa, nel qual caso la scelta è a discrezione della società costruttrice) e non ad imposta di registro e la base imponibile (che abbiamo detto essere l’importo al quale viene applicata l’imposta) è rappresentata dal prezzo di acquisto e non più dalla rendita catastale rivalutata. 

Se si tratta, invece, di altro tipo di società la compravendita torna ad essere soggetta ad imposta di registro applicata sulla rendita catastale rivalutata come nel caso di compravendita tra persone fisiche. 

Ora passiamo ai numeri e cerchiamo di capire quale aliquota va applicata a ciascuno dei casi analizzati poco fa. 

Mentre l’assoggettamento a IVA o a imposta di registro dipendeva dal venditore, il tipo di aliquota dipende dall’acquirente. 

La spiegazione è molto semplice: se l’acquirente sta comprando la sua prima casa ha diritto ad un’aliquota agevolata, altrimenti no. 

Non ci resta che dire quali sono le aliquote. 

Nel caso compravendita soggetta ad imposta di registro l’aliquota si applica alla rendita catastale rivalutata ed è pari al 2% se si tratta di prima casa oltre alle imposte di registro ed ipotecaria e catastale pari a 50€ ciascuna; o al 9% se non si tratta di prima casa oltre alle imposte di registro ed ipotecaria e catastale pari a 200€ ciascuna.

Nel caso di compravendita soggetta ad IVA l’aliquota si applica al prezzo di vendita ed è pari al 4% se si tratta di prima casa  o al 9% se non si tratta di prima casa, oltre alle imposte di registro ed ipotecaria e catastale pari a 200€ ciascuna.

Sul sito dell’agenzia delle entrate troverete alcuni spunti di approfondimento, tuttavia, un buon agente immobiliare sarà in grado di farvi una consulenza completa e di indirizzarvi verso la scelta migliore.

Prima casa o abitazione principale?

Prima casa e abitazione principale non sempre sono la stessa cosa. Per comprendere la differenza tra prima casa ed abitazione principale, è opportuno premettere che ciascuna delle due definizioni è strettamente legata agli aspetti fiscali che la riguardano.  

Partendo dal presupposto che un soggetto, persona fisica, può essere proprietario di più immobili residenziali, la prima casa è l’unico immobile che ha acquistato essendo in possesso dei requisiti ed usufruendo delle agevolazioni fiscali previste, appunto, per la prima casa. Tutti gli altri immobili residenziali che possiede sono, invece, seconde case. 

Quali sono i requisiti e quali le agevolazioni?

I requisiti sono che l’immobile sia non di lusso e che sia ubicato nel comune in cui l’acquirente ha la residenza o dove si impegna a trasferirla entro 18 mesi dalla data di acquisto. Inoltre, l’acquirente, oltre a dover essere una persona fisica (e non una società), non deve essere proprietario né avere diritti di usufrutto, uso o abitazione di altri immobili ubicati nello stesso comune in cui ha la residenza e neppure di immobili ubicati su tutto il territorio nazionale, acquistati usufruendo dei benefici di prima casa.  

Quindi, si può dedurre che chi intende acquistare un immobile usufruendo dei benefici prima casa può anche essere proprietario di un’altra casa in un altro comune, purché per questa non abbia già goduto degli stessi benefici.

Inoltre, è sufficiente che l’acquirente abbia la residenza o lavori nel comune in cui è ubicata la casa a cui è interessato, ma non è necessario che ci abiti. Questo concetto è importante per capire poi la differenza con la definizione di abitazione principale.

I benefici, infine, consistono in un’imposizione fiscale ridotta sull’acquisto.

L’abitazione principale, invece, è l’immobile in cui il soggetto persona fisica stabilisce la residenza anagrafica nonché la dimora abituale sua e del suo nucleo familiare.

Anche per l’abitazione principale sono previste delle agevolazioni fiscali. Al momento, per esempio, è esente dal pagamento dell’IMU; oppure è prevista la detraibilità degli interessi passivi del mutuo stipulato per l’acquisto e, inoltre, la rendita catastale non è imponibile ai fini IRPEF. Alcuni comuni, spesso, prevedono delle riduzioni per la stipula dei nuovi contratti di fornitura delle utenze domestiche o per imposte locali come TASI e TARI.

Direttiva “Case Green”: la tua casa rispetta i requisiti?

Il Parlamento europeo ha recentemente approvato la direttiva per le Case Green, che prevede l’obbligo di migliorare l’efficienza energetica della maggior parte delle abitazioni, con l’obbiettivo – anche nobile, se vogliamo – di ridurre le emissioni di gas serra (gli edifici residenziali incidono per circa il 25% delle emissioni totali) e di migliorare, quindi, la qualità dell’aria che respiriamo.

Ecco allora che la classe energetica degli edifici, introdotta già dal 2005 ma alla quale fin ora si è data un’importanza relativa, adesso diventa determinante. Quali sono le scadenze, che riguardano il residenziale, previste dalla direttiva:

– edifici residenziali in ristrutturazione: dovranno dotarsi di tecnologie solari entro il 2032;
– edifici residenziali “usati”: dovranno raggiungere la classe energetica “E” entro il 2030 e la classe energetica “D” entro il 2033;
– edifici residenziali nuovi: emissioni zero e dotazione di tecnologie solari dal 2028.

Il nostro patrimonio immobiliare è tra i più vetusti d’Europa ed è proprio per questo che molti italiani cominciano a preoccuparsi per l’impatto che queste previsioni avranno sulle loro tasche, per via dei costi delle ristrutturazioni necessarie ad adeguare la propria casa alla normativa.

Si sta generando un gran parlare intorno a questa decisione e, per il momento, le reazioni principali sembrano essere quattro:
1. mi adeguerò senza problemi (molto poco gettonata)
2. mi adeguerò sono se ci saranno aiuti economici da parte dello stato
3. sfiderò la legge adeguandomi solo se verrò scoperto
4. venderò la mia casa prima delle scadenze previste dalla direttiva

E tu, cosa pensi di fare?

Home&Talk: come agevolare la vendita della tua casa

Nella diretta social del 29/03/23, insieme alle architette Simona Sperduti e Marina Galante, abbiamo dato interessanti suggerimenti su cosa fare PRIMA di mettere in vendita la tua casa per accelerare i tempi necessari a raggiungere l’obbiettivo e per ottimizzare il risultato ottenendo il maggior prezzo possibile.

Ci siamo focalizzati su due aspetti principali: quello tecnico/documentale e quello estetico.

Guarda il video per saperne di più e metti un “mi piace” alla nostra pagina facebook per continuare a seguirci.

Questione affitti a Latina

Da mesi ormai, a Latina, è sorta una “Questione affitti”: si riscontra un’oggettiva e diffusa difficoltà a reperire immobili residenziali destinati alla locazione a medio e lungo termine. Da addetti ai lavori, studiamo il mercato ogni giorno e cerchiamo di interpretarne i segnali. E’ doveroso, da parte nostra, diffondere informazione sull’argomento e fornire spunti di discussione… Lo abbiamo fatto con un video.

Fateci sapere cosa ne pensate, lasciando un commento!

 

Latina città universitaria: volontà comune di costituire un tavolo permanente

Venerdì 27 maggio si è tenuto sulla pagina Facebook della Latina Agenzia Immobiliare il secondo appuntamento con Home&Talk sul tema “Latina città universitaria: quali opportunità”.
A questo appuntamento sono intervenuti Fausto Nardi, della LAI – Latina Agenzia Immobiliare, Marco Fioravante, Presidente ATER Latina, Valeria Campagna, Consigliera comunale e Presidente Commissione Università a la Provincia di Latina ed Edoardo Subiaco, rappresentante degli studenti La Sapienza.

È possibile vedere l’intera diretta al seguente link: https://bit.ly/3NF11tq

In questa seconda puntata di Home&Talk, format ideato da Fausto Nardi della Latina Agenzia Immobiliare per condividere e trattare temi legati alla città e al settore degli immobili, si è parlato delle opportunità di una Latina a misura di studente universitario ed è emersa la volontà, da parte dei presenti, di “costituire un tavolo permanente tra istituzioni, privati, università e studenti sullo sviluppo della città e sulla opportunità di una Latina città Universitaria”.

“Assistiamo ormai da anni ad una crescita progressiva del nostro Ateneo e ad un trend in aumento di studenti provenienti da altre città d’Italia e non solo – afferma Fausto Nardi della LAI – Proprio per questo riteniamo sia importante, oltre che utile, inviare un messaggio chiaro alla città ed ai latinensi che possa aiutare a comprendere anche quali sono le opportunità che ruotano intorno a tutto questo”.

Valeria Campagna, consigliera del comune di Latina e presidente della commissione Cultura della Provincia di Latina, ha parlato del ruolo delle istituzioni e di ciò che possono fare per sviluppare Latina e l’Università.  “Le opportunità di sviluppo dell’università sono tantissime, le istituzioni hanno un ruolo imprescindibile. Non possiamo pensare che solo la presenza fisica dell’Università possa cambiare l’intera città – afferma Campagna – . Abbiamo il dovere di aiutare e incentivare lo sviluppo dell’Università. L’università sta investendo tantissimo nel nostro territorio, più di 10 milioni di euro per aule, alloggi, spazi di condivisione ed altre strutture. Abbiamo approvato un protocollo (Comune di Latina, Provincia di Latina e Università) per dare i locali dell’ex distretto su cui l’Università investirà per dare spazio agli studenti. Questione spazi studio, trasporto pubblico e ascolto delle istanze degli studenti. A breve termine possiamo dire che stiamo lavorando nel dare agli studenti spazi nei centri anziani, stiamo cercando di incrementare il bus verso l’ICOT dove si fa tirocinio. Nel lungo termine abbiamo l’ex Banca d’Italia, uno spazio centrale che si potrebbe destinare a tutti gli studenti della città”.

Marco Fioravante, Presidente ATER ci spiega il progetto di dedicare degli alloggi agli studenti fuori sede nel quartiere storico del Nicolosi. “Dobbiamo intervenire dando un senso diverso per migliorare e cambiare un quartiere a cui tutti noi siamo legati anche affettivamente – afferma Fioravante -. Il quartiere è centrale, si possono raggiungere le facoltà a piedi e superano il problema dei trasporti pubblici. In questo modo potremmo dare un servizio agli studenti fuori sede e dare una spinta per migliorare il quartiere. I costi delle abitazioni al Nicolosi saranno molto competitivi e adatti agli studenti perché saranno delle abitazioni di taglio piccolo di una o due stanze. Oltre a ciò vorremmo aprire degli spazi oggi chiusi, nella piazzetta del Nicolosi, vorremmo aprirle per dedicarle ad aule studio. Non vorremmo che questo sia un’azione spot ma l’inizio di un percorso, fatto dall’amministrazione pubblica e dai privati, per cambiare radicalmente lo stato del Nicolosi oggi. Un quartiere universitario è una possibilità di spinta culturale per tutti noi”.

Edoardo Subiaco, rappresentante degli studenti Sapienza, introduce quelle che sono le esigenze degli studenti fuori sede che vendono a Latina per poter studiare: “Uno studente fuori sede ha bisogno di trovare un’abitazione in linea con le sue esigenze di ragazzo e di studente – afferma Subiaco -: una zona centrale, per ovviare alle problematiche legate ai trasporti pubblici, ed in buono stato. Gli studenti chiedono una stanza abbastanza capiente perché lì ci vivono, ci studiano e ci dormono. Molti proprietari, per inserire più studenti possibili, sfruttano ogni centimetro. I prezzi devo dire che sono in linea con il mercato con richieste che vanno dai 250/350 a stanza in base alla qualità dell’immobile. Gli studenti per trovare abitazioni trovano un po’ di confusione e non c’è organizzazione. Moti cercano attraverso il web, sui siti specializzati, oppure nelle bacheche fisiche ma spesso ci sono avvisi vecchi, oppure su un gruppo Facebook di studenti oppure con un passaparola. In questo manca un coordinamento e un punto di riferimento per chi deve trovare un alloggio a Latina”.

 

Fausto Nardi, LAI: “gli studenti devono essere visti come una risorsa per la città, e vanno accolti con il massimo riguardo possibile perché poi, quando nel fine settimana tornato a casa, raccontano Latina alle loro famiglie ed ai loro amici che potrebbero decidere, per esempio, di investire a Latina o di venire semplicemente a trascorrere qui’ un weekend. Dobbiamo cominciare ad acquisire la cultura della città universitaria ed investire, noi latinensi in primis, sull’accoglienza di questi ragazzi, creando le condizioni migliori per farli sentire a proprio agio ”

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